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Scrisse Elsa Morante


Scrisse Elsa Morante

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.
La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.

In Italia è diventato il capo del governo.

Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Elsa Morante
(scrittrice italiana, considerata una tra le più importanti autrici di romanzi del dopoguerra)

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini.

5 commenti:

A.L. ha detto...

Corsi e ricorsi della storia... si potrebbe dire cosi. Augurariamoci che gli epiloghi siano diversi.

Anonimo ha detto...

Cosa vuol dire "auguriamoci" che gli epiloghi siano diversi? E' la società che, anche con il personale e proprio contributo, deve essere attenta e non farsi trascinare dalle mode. All'inizio Mussolini era un elemento che proveniva, come formazione politica, dal socialismo. Era giornalista delll'Avanti. Noto giornale della classe lavoratrice emergente e che si batteva per la società civile e poi è andata come è andata, ma le masse lo aiutarono in questo.

A.L. ha detto...

Intendevo dire che mi auguro una fine diversa, civile e soprattutto non violenta.
Purtroppo la società segue SOLO le mode.
Ci vestiamo come ci dicono, pensiamo come ci inducono a pensare, la nostra morale è quella corrente, non quella dei valori, ma quella del momento…
Quando Mussolini diceva: “Vincere e vinceremo” tutti applaudivano. Quando è caduto tutti a rinnegarlo.
Quando ha firmato le leggi antirazziali, la società ha fatto finta di niente…l’importante che non tocca a me!
E’ come chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina e cioè: sono le masse a fare il dittatore o è il dittatore a guidare le masse?

Anonimo ha detto...

Ieri sera su la7, uno psichiatra parlava delle norme morali (principi) e delle leggi. Mercificare il copro è moralmente deleterio per una persona che si disabitua a presentare il suo lato migliore quello del cervello anche senza infrangere le leggi.
In una piccola comunità sarebbe utile portare avanti la "crescita" del pensiero, dell'azione. Prevale il solo aspetto che si è FATTO, poi, fatto male, che costa altri sacrifici, che si ha un'utilità effimera...tutto questo il tempo lo fa dimenticare.L'importante è apparire non il perseverare nel tempo.

Anonimo ha detto...

Che cosa vuoi dire, scusa?


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